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giovedì 28 novembre 2013 / Sonia Pellizzari

Tap, l’ennesima grande opera decisa senza valutazioni di impatto ambientale ed economico

“Come è possibile ratificare l’accordo su una grande opera, che desta legittime preoccupazioni e proteste da parte dei cittadini, solo in commissione Affari Esteri, trascurando i pareri delle commissioni Ambiente e Attività produttive, cioè senza una seria analisi su impatto ambientale e economico dell’opera? La ratifica dell’accordo e la realizzazione del progetto non sono due cose distinte”. Lo afferma la deputata pugliese di Sel on. Annalisa Pannarale, componente della commissione Politiche dell’Unione Europea, sulla Ratifica dell’Accordo tra Albania, Grecia e Italia sul progetto ‘Trans Adriatic Pipeline’ (gasdotto trans adriatico prosecuzione di fatto del gasdotto transanatolico per il trasporto del gas dell’Azerbaijan in Italia e in Europa), noto come TAP.

Quest’opera, ad oggi, non ha avuto il parere positivo sulla valutazione d’impatto ambientale (VIA) del comitato regionale e della commissione ministeriale, e non è stata presentata, dal Consorzio TAP, la valutazione ambientale strategica (VAS) prevista dalle normative statale e regionale, quindi non siamo in grado di dire se è dannosa per l’ambiente o no, continua la deputata pugliese di Sel Pannarale.

La Regione Puglia nei prossimi giorni ha promosso una serie d’iniziative a Melendugno per coinvolgere i cittadini pugliesi in una grande discussione pubblica per valutare in maniera approfondita la fattibilità, la legittimità, la convenienza e l’opportunità dell’opera.

Sinistra Ecologia Libertà, prosegue l’on. Pannarale, chiede al Parlamento di sospendere la ratifica dell’Accordo e al Consorzio TAP di sospendere il progetto per permettere un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, delle associazioni, delle istituzioni locali e regionali, delle università, degli enti di ricerca, dell’ARPA nella discussione pubblica sulla strategicità del progetto e sulla strategia energetica nazionale che deve essere orientata verso l’innovazione e la sostenibilità.

Non vorrei che in assenza di consenso su opere considerate strategiche si ricorra a forme di controllo militare del territorio. E il pensiero corre, naturalmente alla Val Susa e alla TAV, conclude l’on. Pannarale.

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