Non ricevono lo stipendio da alcuni mesi e, per questo motivo, sono saliti in cima ad una gru. La protesta è iniziata ieri mattina a Torino, nel cantiere di un palazzo da poco concluso nella zona nord del capoluogo piemontese. E ci sono rimasti tutta la notte. Stamattina, stremato dalla notte gelida, uno degli operati è dovuto scendere per delle cure ma ha subito ripreso il posto al fianco dei compagni che non intendono rinunciare alla loro protesta. «Siamo stanchi di questi criminali che non vogliono pagarci – dicono -. Facciamo appello al sindaco Fassino e a tutti i cittadini a cui chiediamo la solidarietà e il loro sostegno. Anche se siamo stranieri, Torino è la nostra città e abbiamo tutti delle famiglie che ci attendono a casa».
Ai lavoratori aggrappati da 24 ore a 60 metri d’altezza sono stati portati vestiti, coperte e alcuni medicinali. Uno di loro, affetto da diabete, per alcuni problemi ad un braccio è sceso per alcune ore per raggiungere il pronto soccorso ed effettuare alcuni controlli. Lasciato l’ospedale è ritornato sulla gru a fianco dei suoi compagni. La trattativa tra i titolari della ditta dei lavoratori e il proprietario del cantiere è ripresa dopo la pausa di ieri sera. La richiesta è sempre la stessa. Pagare i 130 mila euro promessi, bloccati per il mancato pagamento di alcune tasse, che permetterebbero di sanare i debiti con i dipendenti. Gli stessi che annunciano: «Non scenderemo finchè non avremo i nostri soldi».
Già lo scorso agosto erano saliti per alcune ore in cima alla gru, ma erano poi scesi con la promessa di un accordo che avrebbe garantito loro il pagamento degli arretrati. Quei soldi, però, non sono arrivati.