Nato a Roma nel 1958, laureato in Filosofia alla Sapienza. Giornalista Rai grazie ad una borsa di studio e assunto nel 1988 alla Tgr, per 8 anni ho condotto i...
Nato a Roma nel 1958, laureato in Filosofia alla Sapienza. Giornalista Rai grazie ad una borsa di studio e assunto nel 1988 alla Tgr, per 8 anni ho condotto i giornali della redazione del Lazio. Dal 1996 al 2006 segretario Usigrai (il sindacato giornalisti Rai); dal 2007 fino alla candidatura al Senato presidente Fnsi (la Federazione della Stampa, il sindacato unitario dei giornalisti). Mi sono occupato di riforma della Rai, lotta alle leggi-bavaglio, tutela dei colleghi precari, regole per un'informazione corretta in tema di immigrazione, difesa dei giornalisti minacciati dalle mafie.
Le ragioni della candidatura sono le stesse delle battaglie sindacali di questi anni, perché immutati sono i nodi che stanno strangolando l'informazione italiana: il governo Monti li ha accuratamente evitati. Il conflitto di interesse di Berlusconi è ancora lì, come i conflitti di interesse dei grandi editori della carta stampata. La Rai è ancora regolata dalla Gasparri, cioè è bottino del governo di turno, e la rete è soggetta a troppe smanie censorie. Intanto si sta spegnendo l'editoria 'di tendenza' (giornali politici, cooperativi, associativi, di idee) e l'emittenza locale attraversa una crisi devastante. Ma non è accettabile la risposta 'è il mercato, bellezza', perché il mercato italiano è sfigurato dalle concentrazioni.