SEL propone la costruzione di 3500 asili nido pubblici che significano diritti dell’infanzia, welfare locale e libertà femminili nelle scelte di vita.
La formazione comincia dalla nascita e i primi mesi di vita sono fondamentali per lo sviluppo cognitivo del bambino. In Italia un minore su 4 è a rischio povertà anche a causa della disoccupazione dei genitori, e la quota di occupate (47,1%) è sensibilmente inferiore rispetto alla media Ue (58,6%). Una rete di servizi per l’infanzia di qualità e a tariffe calmierate potrebbe significare la riconquista di un percorso di libertà per tante donne italiane, oltre che un presidio di tutela dei diritti delle bambine e dei bambini. Il Consiglio d’Europa, nell’Agenda di Lisbona, ha fissato l’obiettivo per la copertura dei servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni) al 33% entro il 2010.
Alla fine del 2011 in Italia si registrava una copertura del 18,9%, il cui 47,5% in strutture private.
SEL popone uno stanziamento straordinario per la creazione di 3500 asili nido pubblici a partire dal 2014, che raddoppierebbero i posti rispetto ai dati 2011. Per il raggiungimento di questo obiettivo è necessario rimuovere il blocco del turn-over del personale degli Enti Locali impiegato nei servizi educativi.