Mario Monti e Antonio Ingroia sono “politicamente due facce della stessa medaglia. Entrambi oggettivamente rischiano di produrre, da sponde opposte, una situazione di ingovernabilità e rischiano di non far vincere il centrosinistra che oggi, invece, è l’unica forza che rappresenta la discontinuità e l’alternativa al malgoverno del passato”. E’ quanto afferma il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, in un’intervista a “Repubblica”.
Il presidente del Consiglio e il magistrato di ‘Rivoluzione civile’, secondo Pisapia, “sono entrambi incoerenti, e la credibilità di una persona, secondo me, si dimostra anche con la coerenza delle azioni”. In particolare “Mario Monti ha governato per un anno con un’ampia e strana maggioranza assicurando che poi non sarebbe sceso nell’agone politico, cosa che invece ha fatto. Da persona al di sopra delle parti è diventato parte, in più ora sta facendo la sua campagna elettorale restando nel ruolo di governo che non nasce da un responso delle urne”. Ingroia, continua il sindaco di Milano, “ha conquistato una popolarità con una inchiesta che ha abbandonato prima della verifica dibattimentale per andare a svolgere un impegno internazionale che ha subito lasciato per candidarsi senza prima dimettersi dalla magistratura: chi ha avuto un ruolo super partes o da arbitro non dovrebbe da un giorno all’altro diventare capitano di una delle due squadre”. In ogni caso “sia la lista Monti che Rivoluzione civile sono soggetti con i quali, quando il centrosinistra andra’ al governo, potra’ confrontarsi: avere i numeri per governare da soli non vuol dire poi non dover interagire con chi, in Parlamento, avra’ voglia di farlo”. Sui temi di possibile confronto per Pisapia e’ “estremamente difficile trovare convergenze con Monti sui temi dei diritti civili, dalle diritti delle coppie omosessuali al testamento biologico, con cui invece si potra’ discutere con Ingroia e con il Movimento 5 Stelle. Mentre con Monti potrebbero esserci temi di riforma istituzionali e la legge elettorale su cui lavorare”.